a cura di Gianluca Lindiri
L’AUTORE
DANIELE MOCCI
Daniele Mocci è nato a San Gavino Monreale nel 1970. Sceneggiatore, scrittore e copywriter, insegna sceneggiatura per fumetti. E’ uno dei fondatori dell’Associazione Culturale “Chine Vaganti” di San Gavino Monreale, cittadina nella quale si svolge uno dei festival letterari più importanti della Sardegna: Il Festival Letterario del Monreale.
IL LIBRO
L’ULTIMO GIORNO DI PRIMAVERA (Ed. Condaghes, 2019)
In questo libro, Daniele Mocci porta il lettore verso una rivisitazione, una sorta di dejà vù, della propria infanzia. Chiunque non potrà fare a meno di ritrovarsi in una situazione vissuta o in una frase già sentita, relativa alla propria storia personale. Tutti coloro che scrivono e qualsiasi cosa scrivano, lo fanno portando con sè esperienze ed emozioni della propria vita: dalla lettura di questo libro si evincono fortemente il vissuto e le emozioni dell’Autore stesso.
Dal romanzo scaturisce subito il forte e bellissimo rapporto, di complicità oltre che affettivo, tra un nonno e suo nipote: è questo il filo conduttore che accompagna il lettore per tutte le pagine. Proseguendo nella lettura sarà soprattutto la diversità delle relazioni genitori/figli a farsi notare, rispetto a quella nonni/nipoti.
Una delle figure più importanti del libro, che accompagnerà i lettori fino alla fine, è quella dello “Gnomo” misterioso, una sorta di grillo parlante rappresentante l’Io interiore. La sua comparsa non apparirà come un qualcosa di negativo ma un momento nel quale ci si potrà fermare a pensare, fare un esame di coscienza e prendere spunto per una riflessione sulla vita e sui suoi misteri. Arrivare alle conclusioni di queste riflessioni rappresenterà per il lettore un momento di crescita interiore e personale.
Il personaggio cardine della storia è un bambino di 10 anni, che, nonostante la giovanissima età si pone domande “da grande”, affrontando diversi discorsi importanti, decisamente inusuali per una persona tanto giovane.
“L’ultimo giorno di primavera” è un libro dalla scrittura scorrevole, piacevole da leggere, solo apparentemente dedicato ad un pubblico di giovanissimi. Per dirla con le parole di nonno Raffaele: ”certe cose esistono solo per i vecchi e per i bambini”. Forse perché, nel mezzo, c’è quell’età nella quale ci si dimentica di esser stati piccoli o, forse, si finge solo di scordarlo.
A TU PER TU CON DANIELE MOCCI
Domanda: Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro e cosa c’è di te dentro la storia?
Risposta: Il motivo che mi ha spinto a scrivere questo libro è dato dal fatto che tutti sbagliavano la data del mio compleanno. Gli auguri mi venivano fatti sempre il giorno successivo, il 21 giugno anziché il 20. E questo accade ancora. L’intenzione iniziale era quella di scrivere qualcosa solo per bambini, ma man mano che la storia andava avanti, mi sono ritrovato a fare un viaggio introspettivo, attraverso la mia infanzia. Ho rivissuto i miei 10 anni e il salto dell’età in doppia cifra. Quello è stato il momento in cui mi sono accorto che stavo crescendo.
D: Questo libro è solo apparentemente scritto per bambini, quindi?
R: Si. Diciamo cosi: più che un lavoro per l’infanzia è un lavoro sull’infanzia. E’ un libro che va a ripescare una serie di aspetti della fanciullezza, visto che ci sono tanti punti nei quali, chi legge, può ritrovare il suo trascorso da bambino e tornare indietro nel tempo, con i ricordi che lo riportano a quell’età.
D: Cosa provavi mentre scrivevi?
R: Ho provato delle emozioni forti, più volte e in diversi punti del libro. Come delle vertigini. Ci sono stati momenti in cui ho provato tenerezza per il bambino che sono stato, perché ho scoperto cose a cui spesso avevo pensato solo come a dei ricordi. Scrivere questo libro mi ha aiutato ad andare oltre il fatto successo e a capire l’essenza delle persone e dei fatti stessi.
D: Hai qualcosa che bolle in pentola, qualche nuovo lavoro di prossima uscita?
R: Si, oltre a Coda di castoro, un libro per bambini dai 6 ai 9 anni, uscito il 23 marzo per Mondadori, uscirà presto un romanzo per adulti: si tratta di una biografia romanzata che si amalgama con una storia distopica. Lascerei questo come indicazione, perché credo sia abbastanza curioso il fatto di come la biografia possa legarsi alla distopia. Questo nuovo romanzo uscirà con la casa editrice Condaghes, tra circa un mese e mezzo.